Raccontare la disabilità fuori dagli stereotipi. È la scommessa di “Ti Ribalto”, il festival delle arti in programma dall’8 al 10 giugno presso il nuovo Teatro Bruno Munari di Milano, per la prima volta sede della rassegna ideata e curata dalla Piccola Accademia della Cooperativa sociale Cascina Biblioteca. “Questa iniziativa è nata alcuni anni fa nell’ambito dei progetti di animazione per il tempo libero che organizziamo all’interno di Cascina Biblioteca, tra cui i corsi di teatro -spiega Luca Rivabene organizzatore del festival-. Anno dopo anno, il progetto è cresciuto: nel 2013 abbiamo dato vita alla Piccola Accademia di Cascina Biblioteca, abbiamo portato la nostra esperienza anche all’interno di altri centri per persone con disabilità. Da qui l’idea di dare vita al festival ‘Ti Ribalto’ per offrire a tutti la possibilità di esibirsi su un palcoscenico”.
Più di 80 attori con disabilità e 40 volontari, tra operatori, educatori e semplici cittadini, saranno i protagonisti dei dieci spettacoli che verranno messi in scena durante i tre giorni di rassegna. Che quest’anno arricchisce il suo ventaglio di proposte con una serie di attività pomeridiane pensate per coinvolgere maggiormente il pubblico: proiezioni, laboratori, lezioni aperte e una tavola rotonda organizzata in collaborazione con il Teatro del Buratto. “Il titolo del festival nasce da una nostra precedente attività che portavamo nelle scuole -spiega Rivabene- e che aveva come obiettivo quello di ribaltare il punto di vista sulla disabilità. Raccontiamo la disabilità senza retorica, mettendo in luce le abilità e la normalità delle persone più fragili. In questi anni abbiamo lavorato con bambini affetti da spina bifida o lesioni cerebrali infantili, persone con gravi deficit motori, tetraplegici”.
Nato inizialmente per presentare il lavoro svolto nei corsi e nei laboratori della Piccola Accademia, “Ti Ribalto” è diventato in pochi anni una manifestazione culturale tout court conquistando l’attenzione della stampa specializzata e di altre compagnie italiane impegnate nel sociale. “Dal 2017 il festival è diventato uno spazio di incontro e un’occasione di confronto tra tutti coloro che, come noi, fanno teatro integrato -spiega Luca Rivabene-. Vogliamo continuare a crescere per coinvolgere, in futuro, anche realtà provenienti dall’estero. Entro il 2020 vorremmo realizzare un festival internazionale”.