Il Parco dell'Oglio Sud si estende nella porzione sud-orientale della Lombardia, tra le province di Mantova e Cremona, proteggendo il tratto finale del fiume Oglio da Ostiano fino alla sua confluenza nel Po, presso Torre dell'Oglio.
In un paesaggio fortemente segnato dalla mano dell'uomo, dominato da monotone distese di mais e pioppeti, il fiume scorre sinuoso a canale unico tra alte e rigide arginature ai cui piedi, d'estate, emergono estesi "spiaggioni" di sabbia.
AMBIENTE NATURALE
Il paesaggio del Parco dell'Oglio Sud è fortemente caratterizzato dall'agricoltura. La fitta rete idrica dei canali irrigui, spesso segnata da fasce arbustive e filari di alberi, separa i diversi campi coltivati. Le aree golenali, comprese tra le rive del fiume e i suoi argini artificiali, sono occupate dai filari di pioppi e dal salice bianco che nasce lungo le sponde formano talvolta delle boscaglie. L'alveo del fiume Oglio è caratterizzato da un andamento sinuoso (curvilineo) a canale unico con meandri ben evidenti e sponde spesso ripide al cui piede emergono d'estate estese spiagge di sabbia.
PATRIMONIO STORICO CULTURALE
Le testimonianze della presenza dell'uomo nel territorio del Parco risalgono ad epoche antiche: alcune ricerche hanno portato al ritrovamento di strumenti neolitici (8000 a.C. al 3500 a.C) e dell'Età del Bronzo (3400 a.C. al 1100 a.C. circa.). Nei pressi di Isola Dovarese, Piadena Drizzona, Acquanegra sul Chiese e Ostiano, sono state trovate piroghe ancora intatte conservate nell'alveo del fiume. Vicino a Calvatone è stato scoperto un centro abitato romano (69 d.c) identificato come Bedriacum, mentre nel territorio di Isola Dovarese e in altri Comuni del Parco sono stati individuati i resti di ville tardo imperiali (IV secolo d.C).
UN EQUILIBRIO TRA TRADIZIONE CONTADINA E AMBIENTE NATURALE
Nel cuore della pianura padana tra Mantova e Cremona, il Parco dell'Oglio Sud ha saputo conservare la laboriosità, la concretezza e lo spirito d'osservazione della tradizione contadina. Dai paesaggi fluviali alle torbiere, dalle cascine storiche ai boschi e alle garzaie, è un continuo alternarsi di ambienti preziosi per la fauna selvatica e per la conservazione delle diversità biologiche in un territorio agricolo sfruttato dall'uomo da oltre mille anni. Tante le occasioni di visita in ambienti naturali e nei borghi, che nascondono piccoli gioielli e tante sorprese.
COSA FARE NEL PARCO
Scopri le strutture e le attività all'interno del parco cliccando sui paragrafi che trovi qui sotto.
Inizio sentiero dopo il ponte sul fiume Oglio per raggiungere la Cascina "Le Bine" sede del centro visite e del centro di educazione ambientale situata all'indirizzo Strada Bine n°1424, 46011 Acquanegra Sul Chiese (MN).
sito web: www.lebine.it
mail: francesco.cicciocecere@gmail.com
Tel. 348 3850901
Una riserva naturale nata con un intervento artificiale… sembra un gioco di parole ma è la realtà. Infatti, la zona umida che adesso è una riserva protetta, fino al 1750 circa era una parte del fiume che in questo tratto descriveva un largo meandro con poca corrente, dove il fiume tendeva ad impaludarsi. In quell'epoca le paludi erano considerate zone malsane, per cui il governo propose la rettifica del corso del fiume e la bonifica del meandro. Fu quindi dato l'avvio ad un importante opera di scavo del nuovo letto (quello che adesso si trova a monte del ponte fra Calvatone ed Acquanegra sul Chiese) per superare il meandro. Per fortuna il progetto di bonifica non è stato completato e così si è formata la lanca chiamata anche Oglio morto, che adesso è la riserva naturale chiamata "Le Bine". Nel corso degli anni, l'area è stata riconosciuta come Oasi del WWF e poi come Riserva Naturale Regionale compresa nel Parco dell'Oglio Sud. L'area ha cambiato notevolmente aspetto, assumendo quello attuale, caratterizzato da nuove zone umide, ampie fasce riforestate con essenze originarie e una cascina interamente ristrutturata. Per raggiungerla, è possibile lasciare l'auto nel parcheggio situato dopo il paese di Calvatone, lungo la strada per Canneto sull'Oglio, dopo la Locanda la Zanzarina.
Dispone di circa 30 posti auto, nessuno riservato a persone con disabilità, con fondo in terra battuta e ghiaia percorribile agevolmente con sedia a rotelle. Il sentiero è lungo circa 4km, segnalato con numerosi pannelli informativi, che conduce dal paese di Calvatone a quello di Acquanegra - percorribile con carrozzine a ruote.
Il percorso di circa 1 ora e 30 minuti parte dal ponte sul fiume Oglio e porta alla Riserva Naturale "Le Bine", nella quale è situata l'omonima Cascina, sede del Centro visite e del Centro di educazione ambientale. Il percorso si colloca su strada sterrata immersa nel verde e circondata da boschi di alberi e arbusti autoctoni, piantati a partire dal 1995, in sostituzione dei classici pioppeti. Una volta in Cascina si può continuare il cammino proseguendo verso il fiume, per arrivare all'argine, dove svoltando a sinistra, si può raggiungere la strada di collegamento tra Calvatone e Acquanegra sul Chiese.
A questo punto, si può attraversare la strada e imboccare un breve tratto di ciclo pedonale posta in fianco alla strada provinciale, che in pochi minuti riporta al punto di partenza.
Il sentiero conduce dal paese di Calvatone a quello di Acquanegra, ha una lunghezza di 4 Km, ed è segnalato con numerosi pannelli informativi. Il tratto di sentiero da Calvatone a Cascina le Bine misura circa 800 metri, ed è agevole, con fondo in piano, in terra battuta e ghiaia e con larghezza media di 2,80 metri. Il tratto successivo, che percorre esternamente la lanca fino ad Acquanegra, presenta avvallamenti e tratti sconnessi e non è particolarmente agevole per persone con disabilità motoria. Nel complesso il sentiero presenta un'ombreggiatura scarsa.
La Cascina Le Bine è un'azienda agricola e agriturismo, presso cui sono presenti servizi igienici con porte di 90 cm e sufficienti spazi di manovra per persone in sedia a ruote. La struttura non è sempre aperta: per informazioni o visite si può contattare il referente Francesco Cecere.
Località Runate - frazione di Canneto sull'Oglio
sito web: www.ogliosud.it http://www.ogliosud.it/iti_dettaglio.php?id_iti=741
mail: info@ogliosud.it
Tel. 0375 97254
Le lanche di Runate e di Gerra Gavazzi sono due rami abbandonati dal fiume Oglio, situati a Nord-Ovest del paese di Canneto sull'Oglio, nell'area compresa tra il fiume e la strada che conduce a Fontanella Grazioli. Si tratta di zone tipiche della bassa valle dell'Oglio, che sono state scavate dal fiume nei depositi alluvionali in periodi glaciali, quando il fiume, privo di argini, si spostava nella pianura ad ogni piena importante, formando ampie e sinuose curve nella valle fluviale.
I meandri di Gerra Gavazzi e Runate sono rimasti isolati dal fiume, abbandonandone il corso, non per un evento naturale (salto di meandro), bensì per una rettifica effettuata dall'uomo alla fine del XVIII secolo, con lo scopo di favorire la navigazione. Successivamente i meandri abbandonati, chiamati anche "Oglio morto", si sono impaludati favorendo l'insediamento di animali e piante tipici degli ambienti palustri, ormai rari in tutta la pianura padana. Le lanche sono alimentate dalla falda sotterranea, prossima alla superficie, e da piccoli affioramenti d'acqua che scaturiscono dai terrazzi circostanti ed emergono ai piedi delle scarpate (risorgive).
Molto significative le presenze faunistiche attorno agli specchi d'acqua e alla rigogliosa vegetazione, tipica degli ambienti palustri. Il percorso pedonale delle due lanche è lungo circa 8 km e si percorre in circa 2 ore: parte dalla sponda sinistra del fiume, in prossimità del ponte sull'Oglio tra i centri abitati di Piadena Drizzona e Canneto sull’Oglio, e giunge fino alla località di Carzaghetto. Il sentiero si snoda prevalentemente sull'argine con larghezza minima di circa 1 metro.
È possibile posteggiare l'auto nell'abitato di Canneto sull'Oglio, dove il parcheggio e il tratto fino al sentiero hanno fondo in asfalto. Da qui si percorrono circa 500 metri di sentiero agevole, con fondo in terra battuta e in piano fino alla Cascina di Canneto. Nella parte restante del sentiero, tra le lanche di Runate e Gerra Gavazzi, sono stati realizzati lavori di sistemazione e messa in opera di una piazzola di sosta con panche. Lungo tutto il percorso sono presenti segnaletica di orientamento e cartelli didattici posti ad un'altezza da terra di 106 cm.
Piazza Castello - Ostiano (Cr)
sito web: www.ogliosud.it - http://www.ogliosud.it/iti_dettaglio.php?id_iti=738
mail: info@ogliosud.it
Tel. 0375 97254
Il percorso "Ponte della barca" si trova nel territorio del Comune di Ostiano - parte dal paese di Ostiano e arriva al Ponte della Barca; è stato realizzato con lo scopo di riproporre, almeno in parte, i luoghi di un'antica via di comunicazione. L'importanza storica del percorso, nato in epoca medioevale, è ampiamente testimoniata da diversi elementi, tra i quali la presenza di ben cinque Pievi romaniche.
Il percorso era strategico per il commercio. Il luogo dove si è ricostruito il ponte è comunemente noto come "Pont de la Barca", toponimo che testimonia la presenza, fin da epoche antiche, di un punto di passaggio sul fiume Mella. Il percorso inizia dall'abitato di Ostiano, dove merita una visita il paese, il Castello e il Teatro. L’inizio del percorso ciclo-pedonale si raggiunge percorrendo un tratto in piano e in asfalto, seguendo le indicazioni per "Cascina Mella", lungo la provinciale per Praolboino (Bs).
Il percorso è lungo circa 10 km, percorribile a piedi in circa 4 ore e presenta una larghezza media di 3 metri, con fondo in piano, in terra battuta e ghiaia, a tratti leggermente sconnesso ma nel complesso agevole per il transito di carrozzine a ruota. Lungo il percorso, che presenta ombreggiatura scarsa, sono presenti numerosi pannelli informativi e di orientamento ad un'altezza da terra di 115 cm.
Al Ponte della Barca è presente un'area di sosta, con fondo in piano, in erba, e buona ombreggiatura. Essa ospita un gazebo in legno coperto, in cui sono presenti 2 panche con annesso un tavolo posto a 92 cm da terra, con possibilità di accostamento di una sedia a ruote solo a capo tavola. A circa 5 metri dal gazebo è presente una piattaforma in legno alca 7 cm, su cui sono presenti 2 panche in legno con un tavolo, posto a 92 cm da terra. Si arriva nei pressi della Casa di Riposo e si prosegue per la Cascina Pontelupo, raggiungendo in breve l'argine (chiamato del sollevamento). In circa un'ora si arriva al ponte ciclo-pedonale della Barca, di proprietà del Comune e ristrutturato dal Parco.
Una volta passato il ponte, si entra nel territorio bresciano di Seniga. Tornando sui propri passi, si può ripercorrere di nuovo l'argine fino al paese, oppure proseguire dritto sulla sterrata, che conduce sulla provinciale per Pralboino. Si svolta a destra per raggiungere il paese in breve tempo.
Partenza e arrivo: Castello (Ostiano). Tempo di percorrenza: 4 ore circa Lunghezza: 10 km. Comuni interessati: Ostiano.
Piazza Umberto I, Marcaria (MN)
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mail: info@ogliosud.it
Tel. 0375 97254
La Riserva naturale delle Torbiere di Marcaria è la zona umida più estesa e significativa della Valle del fiume Oglio e una delle più importanti d'Italia. La Riserva è stata sfruttata per l'estrazione della torba ad uso combustibile per circa un secolo, tra la metà dell'800 e la metà del '900. In questi ultimi anni ha assunto una notevole importanza per le specie di uccelli presenti e in particolare per la presenza di una garzaia (colonia di aironi) che conta alcune centinaia di nidi costruiti sul canneto e sugli alberi di salice grigio e pioppi ibridi isolati.
L'ambiente della riserva è ricco di specchi d'acqua, ambiente ideale per l'avvistamento di una ricca fauna acquatica e recentemente anche di mammiferi come lo scoiattolo rosso e il capriolo. Per raggiungere il sentiero, si posteggia in Piazza Umberto I a Marcaria, di fronte alla quale, seguendo il cartello che segnala la riserva, in un minuto si raggiunge il suo ingresso. Il tratto agevole del sentiero ha una lunghezza di circa 1,5 km e una larghezza media di 2,30 metri, con fondo in terra battuta ed erba. Il percorso è pianeggiante, abbastanza ombreggiato e presenta in vari punti dei pannelli informativi e didattici, posti ad altezza da terra variabile tra 100 e 130 cm.
Lungo il sentiero, girando a destra dopo la torretta di avvistamento, è presente un’area di sosta con tavoli (altezza da terra 70 cm) e con panche appena sotto l'argine del fiume Oglio. E' inoltre possibile osservare i "laghetti" che si sono formati grazie all'escavazione della torba, ricchissimi di avifauna. Al termine del sentiero invece è stato piantumato il primo bosco della riserva.
Per raggiungere il sentiero si posteggia nella piazza principale del paese di Marcaria. Il parcheggio gratuito dispone di 50 posti auto, 2 dei quali riservati a persone con disabilità. Il percorso dal parcheggio all'inizio del sentiero è di circa 100 metri con fondo in piano, in asfalto.
Il tratto agevole del sentiero ha una lunghezza di circa 1,5 km e una larghezza media di 2,30 metri, con fondo in terra battuta ed erba.
All'inizio del sentiero è presente una sbarra orizzontale alta 27 cm da terra, apribile a spinta dai visitatori.
Il percorso è pianeggiante, abbastanza ombreggiato e presenta in vari punti dei pannelli informativi e didattici, posti ad altezza da terra variabile tra 100 e 130 cm.
Palazzo Gonzaga
Commessaggio (MN)
Tel. 0375 97254).
Mail: info@ogliosud.it
Sito web: www.ogliosud.it http://www.ogliosud.it/iti_dettaglio.php?id_iti=740
Dal paese di Commessaggio (MN), partono un percorso pedonale e uno ciclabile, segnalati con appositi cartelli, che si snodano lungo gli argini del canale Bogina e consentono una piacevole escursione nell'area campestre dell'Oglio Sud.
Il Canale, dopo le arginature fatte dagli Estruschi per difendersi dalle esondazioni del fiume Oglio, fu scavato nuovamente nel 1948 per difendere il territorio circostante. Ora la competenza idraulica del canale è assegnata al Consorzio di Bonifica Navarolo. Si parcheggia nel centro abitato di Commessaggio e si giunge agli ingressi dei percorsi percorrendo brevi tratti in asfalto, in piano.
Il percorso pedonale parte da Palazzo Scardova a Commessaggio e arriva fino a Bocca Chiavica, con una lunghezza di 6 km. All'inizio si percorre un breve sentiero con fondo compatto in terra battuta e ghiaia e poi si imbocca uno stretto argine che costeggia la riva destra del canale Bogina. In alcuni tratti il sentiero è largo e agevole con fondo compatto in terra battuta e ghiaia fine. In altri risulta poco fruibile, a causa di fondo in erba alta, avvallamenti, sconnessioni e tratti di larghezza inferiore a 1 metro. L'ombreggiatura è scarsa. Lungo il percorso pedonale si possono osservare da un lato la vegetazione tipica della zona, mentre dall'altro lo sguardo spazia verso l'ampia pianura, le corti agricole e gli argini del basso corso dell’Oglio.
L'area propone inoltre appostamenti di birdwatching e tabelle esplicative, predisposte dal Parco Regionale Oglio Sud.
Oasi Margonare in comune di San Martino dell’argine
sito web: www.ogliosud.it http://www.ogliosud.it/iti_dettaglio.php?id_iti=737
mail: civa1981@gmail.com
Tel. 338 5482811
Partendo da San Martino dall’Argine si prosegue seguendo le indicazioni per Oasi Le Margonare, dove si può parcheggiare agevolmente. Le Margonare sono un'oasi gestita da una associazione di volontariato. Un tempo l'area era adibita a cava di torba e oggi, attraverso dei lavori di riqualificazione ambientale, è stata convertita in un'area attrezzata.
È presente un edificio in legno senza gradini d'accesso con un bancone bar e, a fianco, servizi igienici con porta 75 cm e spazio interno di 180 x 280 cm. La struttura è di proprietà del Comune di S. Martino dell'Argine che la affida in gestione a una locale associazione che gestisce anche attività di pesca sportiva nei 2 specchi d’acqua presenti.
L'area è aperta saltuariamente e in occasione di feste ed eventi. Trenta metri prima di giungere all'area attrezzata, il sentiero è interrotto da una sbarra orizzontale in ferro posta ad una altezza di 114 cm da terra che viene alzata quando la struttura è aperta. L'area attrezzata presenta una discreta ombreggiatura e ospita inoltre vari tavoli (altezza da terra 70 cm) con annesse panche in legno, 1 fontanella (altezza uscita acqua a 100 cm da terra) e 4 piani di cottura (altezza da terra 55 cm).
Si può percorrere anche con carrozzine a ruote l’anello delle lanche, di circa 1 km. E' presente un percorso chiamato "Le Margonare", della lunghezza di circa 11 chilometri, che si snoda in gran parte su strade campestri sterrate e collega gli abitati di San Martino dall'Argine e Belforte alle "Torbiere di Belforte".
Si consiglia di parcheggiare presso l'abitato di San Martino dell'Argine.
Le Torbiere di Belforte sono un'ampia area umida corrispondente a un antico meandro del fiume Oglio e profondamente modellata nel tempo dall'attività estrattiva della torba e dalla bonifica.
Per maggiori informazioni contattare:
il Comune di S. Martino dell'Argine tel. 0376 922011 oppure Maurizio Civa, cell. 338 5482811.